Finisterre presenta …

Auditorium Parco della Musica – Roma

lunedì 3 novembre – ore 21

 

RICCARDO TESI & BANDITALIANA

in concerto

 

con

Riccardo Tesi (organetto)

Maurizio Geri (chitarra e voce)

Claudio Carboni (sax)

Gigi Biolcati (percussioni e voce)

 

ospiti:

Linda Bull (violino)

Nando Citarella (voce e tammorra)

Lucilla Galeazzi (voce)

Stefano Saletti (oud, bouzouki)

Ambrogio Sparagna (organetto)

 

Presentazione nuovo album “MAGGIO” (Visage Music / Materiali Sonori)

Considerato come uno dei gruppi italiani di world music più importanti a livello internazionale, con “MAGGIO” Banditaliana aggiunge una nuova tappa al suo lungo viaggio in quel Mediterraneo immaginario che da sempre ispira la sua musica, fresca e solare, senza frontiere, dove si fondono tradizione e innovazione.

Composizioni originali, virtuosismi strumentali, preziosi incastri ritmici e arrangiamenti raffinati costituiscono la cifra stilistica del gruppo fondato da Riccardo Tesi nel 1992. Canzoni che raccontano di mari, di viaggi, di ricordi e di speranza. In “Maggio” immancabili sono le composizioni strumentali dove i ritmi della tradizione meridionale si fondono con improvvisazione e sonorità contemporanee, con elementi che tradiscono un amore mai sopito per il “progressive”. Il tutto ben accompagnato da canti rituali della montagna toscana, echi di liscio traslato in chiave “balkan” e profumo di curry.

Eccellente interprete dell’organetto diatonico, Tesi ha rivoluzionato l’immagine e il vocabolario di questo strumento popolare forzando i ristretti confini della musica popolare per inserirlo in ambito jazz e cantautorale (è stato l’organettista di Ivano Fossati e di Fabrizio De Andrè nel suo ultimo “Anime Salve”).

Fin dal suo esordio, Banditaliana ha come elementi portanti della band Maurizio Geri, voce solista e chitarrista funambolico il cui stile fonde le tematiche legate alla musica mediterranea con l’improvvisazione swing-manouche; Claudio Carboni, sassofonista dotato di un fraseggio secco e preciso, cresciuto nella migliore tradizione del liscio e, acquisto recente, il percussionista scalzo Gigi “FastFoot” Biolcati.

Il concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma, promosso da FINISTERRE è l’ultima tappa dal tour italiano 2014, dopo aver attraversato l’Italia e suonato in alcuni importanti festival folk e world in Canada, Austria, Olanda, Belgio.

In occasione della data romana, si uniranno al quartetto alcuni preziosi amici: Lucilla Galeazzi (voce); Nando Citarella (voce e tammorra); Linda Bull (violino); Stefano Saletti (oud, bouzouki) e … e Ambrogio Sparagna che con Riccardo Tesi (i due sono gli artefici della riscoperta dell’organetto e i massimi rappresentanti dello strumento)  condivideranno nuovamente il palco, dopo 30 anni dalla prima esibizione insieme.

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Auditorium Parco della Musica – Roma

venerdì 7 novembre – ore 21

 

UNAVANTALUNA

in concerto

 

con

Pietro Cernuto (voce, zampogna, friscalettu)

Francesco Salvadore (voce, tamburelli)

Carmelo Cacciola (voce, lauto cretese)

Luca Centamore (voce, chitarre)

Arnaldo Vacca (voce, percussioni)

 

Dopo un anno di concerti, idealmente iniziato a Cagliari nel Novembre del 2013 con la partecipazione e la vittoria al Premio Andrea Parodi (primo premio assoluto con ISULI, per il miglior testo e il miglior arrangiamento), Unavantaluna ritorna a Roma il prossimo 7 Novembre, alla sala Petrassi, con un concerto che suggella i primi 10 anni di attività della compagine siciliana.

In questi dieci anni l’ispirazione e il suono della band si sono sempre più definiti fino alla scelta world di ISULA RANNI, il doppio cd edito da Finisterre e distribuito da Felmay Italia con cui, pur mantenendo salde le proprie radici nella cultura musicale isolana, UNAVANTALUNA prova a travalicare i confini del genere “popolare” puntando a una comunicatività non stereotipata, diretta, siciliana, universale.

 

Ciro De Rosa, Blog Foolk, 1/2014:

“…la sicilianità musicale assume una portata più ampia, attraverso canzoni, danze e suite strumentali che tratteggiano paesaggi sonori contemporanei, puntano la barra verso i territori dell’anima, raccontano storie d’oggi con strumenti antichi.”